![]() |
Napoleone e Giuseppina |
Nell’ottobre 1795 avvenne l’incontro tra Napoleone ed Eugenio, il figlio di Giuseppina, perché questi aveva chiesto un favore al generale : quello di poter conservare la sciabola del padre, le armi del quale erano state tutte sequestrate. Durante il colloquio, Napoleone, ben impressionato dal giovane, manifestò il desiderio di conoscere la sua famiglia. Egli aveva già notato Giuseppina durante le viste che costei faceva alla casa di Barras, tra la società del Direttorio, e narra la figlia Ortensia che durante un pranzo svoltosi il 21 gennaio 1796 al palazzo del Lussemburgo, mentre ella era seduta tra la madre e Napoleone, costui “si buttava sempre avanti con tanta vivacità e perseveranza da infastidirmi”. Si era innamorato della graziosa creola. “Era la sua prima passione - a quanto pareva - ed egli la senti con tutta l’energia del suo carattere” , secondo quanto lasciò scritto Marmont, che divenne poi uno dei Marescialli dell’Impero. Inizialmente, Giuseppina no subì il fascino del corso, ma accettò comunque di sposarlo. Le pubblicazioni furono esposte il 18 febbraio 1796, il 2 marzo il generale Napoleone fu nominato dal Direttorio comandante dell’esercito d’Italia e il 9 marzo avvenne il matrimonio nel municipio del II arrondissement, nella rue d’Antin.

La coppia andò ad abitare alla casa di rue Chantereine, affittata da Giuseppina nell’estate del 1795. Nella prima notte di matrimonio il cagnolino Fortuné di Giuseppina azzannò per gelosia ad un polpaccio Napoleone sul letto matrimoniale. La luna di miele non fu rosa e fiori poiché Bonaparte partì per il comando dell'Armée d'Italie oltre le Alpi. Con la moglie Napoleone però si dimostrava molto. Gelosia che non era infondata, poiché a due mesi dal matrimonio, Giuseppina s'innamorò del tenente Hippolyte Charles, tanto che lo condusse con lei quando raggiunse Napoleone in Italia. Saputo del tradimento, Bonaparte non la biasimò e le rese pan per focaccia, tradendola nel 1798, durante la Campagna d'Egitto, con Pauline Fourès, moglie di un ufficiale. La possibile notizia di una loro rottura fu avanzata dalle loro lettere, intercettate a Londra e poi pubblicate anche in Francia. Ma, forse anche per questo, la storia d'amore tra Napoleone e Giuseppina divenne più solida.
Napoleone, partito per l’Italia la sera dell’ 11 marzo 1796, la conquistò con una serie di battaglie, estendendo il dominio francese tramite occupazioni delle quali egli aveva incaricato i suoi ufficiali (a Massa giunse il 30 giugno 1796 il colonnello Jean Lannes, al comando di 300 fanti e di 25 ussari). Il 13 luglio 1796 Giuseppina raggiunse Napoleone a Milano, a Palazzo Serbelloni.
Era partita con Junot, con Giuseppe Buonaparte fratello di Napoleone, con l’uomo di affari Hamelin ed altri, tra i quali appunto il giovane tenente Hippolyte Charles, allegro dispensatore di barzellette e, si dice, suo amante. Talleyrand criticò vivacemente la relazione di Giuseppina con Hippolyte qualificandolo come un uomo del tutto nullo.
Giuseppina trascorse bel tempo in Italia, tra ricevimenti e feste, sino a poco dopo il 5 dicembre 1797, giorno in cui Napoleone tornò in Francia dall’Italia. Alla rue Chantereine Napoleone mutò la denominazione rue de la Victoire. Giuseppina tornò a Parigi dopo pochi giorni.
Il 19 maggio 1798 il generale Bonaparte partì da Tolone alla conquista dell’Egitto e l’anno dopo, il 21 aprile, Giuseppina comprò la Malmaison. Secondo quanto ha lasciato scritto Laure Junot duchessa d’Abrantès, “la Malmaison era una casa di campagna, graziosa, gradevole per i dintorni, ma, come abitazione, del tutto scomoda e, in più, molto malsana”. Giuseppina nell’acquisto aveva agito “come una bambina che compra
una bambola che le piace, senza sapere se se ne divertirà a lungo. Il parco non era grande - un grazioso giardino all’inglese - e il Castello cascava a pezzi da ogni parte.. .”