IL CIGNO NERO
Il film vede Natalie Portman nei panni di Nina un'ambiziosa giovane ballerina di New York a caccia del doppio ruolo che tutti sognano: il Cigno Bianco, delicato e innocente, e il Cigno Nero, che emana una malvagità seducente, nel classico Il lago dei cigni, in grado di trasformare una sconosciuta in una star. Nina riesce ad ottienere il ruolo, ma non è sicura di poter incarnare la parte oscura della Regina dei cigni. Mentre raggiunge nuove vette con il suo corpo, gli incubi, le fantasie e le gelosie che nasconde iniziano a farsi strada in maniera profonda, causando uno scontro pericoloso con una provocante nuova arrivata, Lily (Mila Kunis), che rappresenta la sua maggiore rivale. Nina in breve tempo si cala fin troppo bene nel ruolo del malvagio e mortale Cigno nero...
No, non mi è piaciuto... Grandissima l'interpretazione di Natalie Portman, che le è giustamente valsa l'oscar, ma per il resto l'ho trovato eccessivo.
Partiamo con il chiarire che quello della danza è poco più di un pretesto, per una storia che c'entra poco con la danza e molto con problemi legati alla personalità, al rapporto con se stessi, con gli altri, con il mondo, con le proprie paure e aspirazioni. L'ho trovato piuttosto scontato, il finale era decisamente telefonato, al punto che l'avevo intuito già dopo un quarto d'ora di film; per non parlare della solita storia della ballerina schiacciata dalla sua stessa passione, dal coreografo-tiranno, dalla rivalità con le altre ballerine.... uff!
Il resto del film procede tra autolesionismo, visioni, autoerotismo, baci saffici.... pesante, pesantissimo, se l'unico intento era quello di creare "angoscia", allora il risultato è ottimo... ma a questo punto sarei andata a vedere un thriller!!!
Bocciato... Probabilmente non è il mio genere e quindi nonsono riuscita ad apprezzarlo: quello che so è che usciti dal cinema eravamo (si, non sono stata l'unica a non aver gradito!) talmente "provati" da avere l'irresistibile voglia di entrare in un'altra sala per vedere un qualsiasi film per bambini!! Così, giusto per bilanciare un pò!!
SONO IL NUMERO QUATTRO
di D.J. Caruso
Tre sono morti. Chi è il Numero Quattro? D.J. Caruso dirige un thriller ricco di azione sulla storia di un ragazzo straordinario, John Smith (Alex Pettyfer), in fuga da spietati nemici inviati per annientarlo. Cambia identità, si sposta di città in città con il suo guardiamo Henri (Timothy Olyphant), John è sempre un nuovo ragazzo senza alcun legame con il passato. Nella piccola cittadina dell’Ohio che ora chiama casa, John va incontro a inaspettati eventi che cambiano la sua vita: il primo amore (Dianna Agron), nuovi poteri e un legame con altri con cui condivide uno stesso incredibile destino.
Visto dopo aver letto il libro. Un film piacevole, senza troppe pretese. Il libro mi è abbastanza piaciuto e così anche il film, che ovviamente se ne discosta in parte, ma questo non mi ha infastidito, anzi, nella prima parte l'ho trovato addirittura migliore del romanzo, che proprio in questa parte risulta un pò lento.
Film che parla di alieni, alieni che vivono in mezzo agli umani, di sentimenti e del bisogno di avere delle radici, con molta azione nel finale; che, però -quello sì- ho trovato meno riuscito e forse un pò frettoloso, il romanzo riusciva a comunicare decisamente più pathos.
Ovviamente è un film che lascia aperta la strada per il seguito. Consigliato a chi da un film non si aspetta troppo, ma vuole passare un' oretta e mezza di svago senza porsi troppe domande o soffermarsi sulla mancanza di credibilità di certi passaggi!
Promosso!
5 commenti:
A me invece è molto piaciuto 'I cigno nero', è vero, la danza è solo un pretesto, lo scopo della pellicola è quello di portare in scena altro...Il finale non poeva essere altro, dato che Nina riperorre i passi di Odette, la sfortunata eroina del Lago dei cigni, che alla fine dell'opera si toglie la vita, sconfitta dalla sua nemesi Odile^^ Inoltre 'Il cigno nero' è proprio un thriller, thriller psicologico soprattutto, quindi le angosce che trasmette sono in linea con il genere. Forse si, molte scene sono piuttosto pesanti, però penso siano state sfruttate bene dal regista per lo scopo che si era prefissato...Ma i gusti son gusti, a me è piaciuto molto^^
Cara Estel, "Questo film è solo un subdolo prodotto commerciale che racchiude in sé tutte le paure e le perversioni che Hollywood presume siano nel cervello della gente.", citazione testuale dal post che ho scritto due giorni fa a proposito del "Cigno nero". Ho avuto il tuo stesso impulso ad andare a vedere subito il film della sala affianco... Ciao!
Non so che cosa pensare del Cigno nero, ascolto e leggo (proprio come qui) molti pareri contrastanti. Forse, ìlunica soluzione, è andarlo a vedere di persona anche se, lo ammetto, non mi ispira molto...
Ne approfitto, Estel, per ringraziarti in particolare dei tuoi post femminili e/o risorgimentali, e per aver inserito in un riquadro in home page gli auguri al nostro Paese, che in questo periodo ne ha tanto bisogno!
Cara Sylvia, la mia modestissima opinione è che non vedendolo NON ti perderesti nulla: è un film che non mi ha lasciato veramente nulla! Nulla di positivo almeno.... Credo che tutto dipenda da come si vive il fatto di andare al cinema; per me un film che vale la pena di vedere è quello che ti arricchisce in qualche modo, magari ti migliora anche la giornata... non mi interessa vedermi "vomitate" addosso tutta una serie di "paure e perversioni" proprio come ha scritto sopra tatagioiosa!
Sono contenta poi che i miei post risorgimentali siano apprezzati, li ho fatti proprio perchè su questo tema la penso esattamente come te! C'è bisogno di conoscere un pò di più il nostro passato! :-)
A presto..
Mia cara, un passaggio veloce (devo lavorare! XD)
per lasciarti il mio augurio
http://lacollezionistadidettagli.blogspot.com/2011/03/8-marzo-giornata-internazionale-della.html
e un piccolo meritato dono per il tuo informatissimo delizioso Blog:
http://lacollezionistadidettagli.blogspot.com/2011/03/premi-liebster-blog-kreativ-blogger.html
Un bacio ed un sorriso,
Claire
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