Nella parte sud-occidentale del Regno Unito, nella contea del Somerset, sorge la cittadina di Bath, famosa, come suggerisce il nome inglese, per il suo centro termale, che le ha assicurato il titolo di Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
Già nell’antichità era nota per le sue terme, costruite probabilmente ad opera dei romani nel 43 d.C., o addirittura precedentemente dai Celti, che le avrebbero edificate accanto a un santuario per il Dio Sole.
Le acque sulfuree che vi scorrono sono chiamate Aquae Sulis, e si può concludere con una certa sicurezza che vengano utilizzate da almeno 2500 anni. Nel corso dei secoli la cittadina passò in mani diverse, ambita da vari popoli conquistatori: a darle il nome attuale furono i Sassoni. Nel XVIII secolo venne rinnovata con la costruzione di vari edifici in Stile Georgiano e, in seguito, in stile neoclassico.
Le acque sulfuree che vi scorrono sono chiamate Aquae Sulis, e si può concludere con una certa sicurezza che vengano utilizzate da almeno 2500 anni. Nel corso dei secoli la cittadina passò in mani diverse, ambita da vari popoli conquistatori: a darle il nome attuale furono i Sassoni. Nel XVIII secolo venne rinnovata con la costruzione di vari edifici in Stile Georgiano e, in seguito, in stile neoclassico.
L’importanza della cittadina ha visto un’impennata grazie all’inaugurazione del Thermae Bath Spa, le sole terme naturali del paese, dove è possibile immergersi nelle stesse acque calde, ricche di sostanze minerali benefiche, in cui si bagnavano i Romani e i Celti.
Alla fine dell’800 sono stati compiuti degli scavi che hanno portato alla luce gli antichi resti dell’originaria struttura termale, con bellissime decorazioni che attualmente possono essere viste al Roman Bath Museum. Le sezioni più affascinanti del museo sono il Great Bath, “il grande bagno”, e il King’s Bath, “bagno del Re”. Immediatamente accanto al Bath Museum sorge il Pump Room, un sofisticato ristorante aperto nel 1700 e alle cui pareti sono in bella vista i ritratti dei personaggi più importanti e noti dell’epoca. Non lontano dai bagni romani si incontra la Bath Abbey, bellissimo edificio tardo gotico edificato negli anni compresi tra il 1499 e il 1616. La facciata ovest dell’abbazia è sicuramente la più suggestiva e interessante, decorata con statue di angeli che percorrono delle rampe di scale, per ricordare un sogni fatto da Oliver King, il fondatore della chiesa. All’interno catturano l’attenzione le volte a ventaglio delle navate laterali e il coro, disegnati dai fratelli Vertue tra il 1504 e il 1518.
Alla fine dell’800 sono stati compiuti degli scavi che hanno portato alla luce gli antichi resti dell’originaria struttura termale, con bellissime decorazioni che attualmente possono essere viste al Roman Bath Museum. Le sezioni più affascinanti del museo sono il Great Bath, “il grande bagno”, e il King’s Bath, “bagno del Re”. Immediatamente accanto al Bath Museum sorge il Pump Room, un sofisticato ristorante aperto nel 1700 e alle cui pareti sono in bella vista i ritratti dei personaggi più importanti e noti dell’epoca. Non lontano dai bagni romani si incontra la Bath Abbey, bellissimo edificio tardo gotico edificato negli anni compresi tra il 1499 e il 1616. La facciata ovest dell’abbazia è sicuramente la più suggestiva e interessante, decorata con statue di angeli che percorrono delle rampe di scale, per ricordare un sogni fatto da Oliver King, il fondatore della chiesa. All’interno catturano l’attenzione le volte a ventaglio delle navate laterali e il coro, disegnati dai fratelli Vertue tra il 1504 e il 1518.
Per quelli che non si possono permettere di catapultarsi lì con il primo aereo, ci si può consolare con un affascinante giretto virtuale, alla scoperta di un luogo -tra l'altro- noto alla nostra Jane Austen e presente nei suo romanzi (vedi Persuasione).
2 commenti:
Altro posto da aggiungere alla lista delle località da visitare...
Pensa che ci sono stata qualche secolo fa, ero giovane ed un po' inconsapevole della fortuna che mi stava capitando, e ricordo pochissimo!... Ottimo motivo per tornarci al più presto.
Grazie per questo giretto, è sempre un piacere venire da queste parti.
(Come va, cara Estel? Spero di rileggerti presto. Un carissimo saluto)
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