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Con cappello piumato, capelli personalmente acconciati in modo leggero, abito in mussola bianca e fiocco rosso, è bella e splendente come una ragazzina, ma non priva di sensualità e sicurezza del proprio fascino.
Scarse sono le fonti d'informazione sul suo conto, ma non c'è museo al mondo che non possieda qualcuno dei suoi innumerevoli quadri (sono più di 900 dipinti, tra i quali paesaggi, dipinti storici e 700 ritratti, 30 dedicati alla sua mecenate ed amica, la regina Maria Antonietta), testimonianze pittoriche delle abitudini, degli avvenimenti e dei personaggi più rappresentativi dell'Europa e della Russia del periodo a cavallo tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo.
Suo padre, Louis Vigée, era pastellista. Di sua madre si dice che fosse bella e saggia. Battezzata nella chiesa di Saint-Eustache a Parigi, fu poi messa a balia in campagna, a Épernon. Fu riportata a Parigi a sei anni, e messa in collegio al convento della Trinità. Qui si notò che la piccola Louise-Élisabeth disegnava dappertutto, sui muri della scuola non meno che sui suoi quaderni.
La bambina aveva circa otto anni quando suo padre, estasiato davanti a un suo disegno, le profetizzò un avvenire di pittrice. A undici anni fu tolta dal convento e riportata a vivere in famiglia. Si dice che all'epoca si vedesse brutta e sgraziata, ma sta di fatto che passati i quattordici anni divenne una delle donne più belle di Parigi.