25 maggio 2011

La matita di Ingres

Credo che quasi tutti sappiano chi sia Ingres:   
Jean Auguste Dominique Ingres (Montauban29 agosto 1780 – Parigi14 gennaio 1867) è stato un pittore franceseIngres è considerato il maggiore esponente della pittura neoclassica, una pittura a cui guarderà, negli anni '60 del XIX secolo, anche il giovane Édouard Manet.

 Ecco alcune tra le sue opere più note:



Quello che non sapevo e che ho scoperto in questi giorni, facendo una ricerca sui ritrattisti del XVIII secolo è che il famoso artista ha eseguito anche numerosi ritratti a matita o carboncino; in particolare, quando la sua borsa di studio della durata di quattro anni giunse al termine e decise di restare comunque a Roma, si guadagnò da vivere principalmente con i ritratti a matita dei membri della colonia francese.

Bellissimi, per libertà espressiva e preziosità stilistica, i ritratti a matita, tra cui La famiglia Stamaty, Paganini (entrambi a Bayonne, Musée Bonnat), Barbara Bansi (Parigi, Louvre). Quest'ultimo, eseguito quando Ingres era appena ventenne, rivela già la capacità di cogliere ogni particolare delle vesti e della pelle del soggetto con sottigliezza implacabile e nello stesso tempo con altissima poesia.

Sarà che io sono particolarmente attratta da questa tecnica, ma guardate un pò cosa sono!!!
Sembra che queste persone vissute secoli fa siano proprio qui davanti a noi.... Fantastici!!










21 maggio 2011

Una lettera della nostra Jane....

Fanny Knight, da Chawton a Godmersham

Chawton, giovedì 13 marzo 1817.

Scrivere un qualsiasi riscontro adeguato a una Lettera come la tua mia carissima Fanny, è assolutamente impossibile; se mi mettessi a lavorarci per tutto il resto della mia Vita e vivessi fino all'età di Matusalemme, non potrei mai realizzare nulla di così lungo e così perfetto; ma non posso far andare via William senza qualche Rigo di ringraziamento e di risposta.
Con Mr Wildman ho praticamente chiuso. Da quanto descrivi lui non può essere innamorato di te, anche se forse cerca di esserlo, e io non posso augurarmi un matrimonio a meno che non ci sia un bel po' d'Amore da parte sua. Non so che cosa fare riguardo a Jemina Branfill. Che significa che si è tenuta lontana ballando con tanto brio? - che non le importa di lui, o solo che vuole far sembrare che non le importa di lui? - Chi riesce a capire una giovane donna? - Povera Mrs C. Milles, dover morire alla fine in un giorno sbagliato, dopo esserci andata vicino così a lungo! - È stata una sfortuna che il Gruppo di Goodnestone non abbia potuto incontrarti, e spero che il suo Animo così affabile, cortese ed espansivo, che gioiva nel mettere insieme le Persone, non sia stato consapevole della separazione e della delusione che stava provocando. Sono dispiaciuta e sorpresa nel sentirti dire che ha lasciato così poco, e dovrò provare compassione per Miss Milles, benché sia Molly, se una perdita concreta di Entrate si aggiungerà all'altra di perdita. -

Le Donne nubili hanno una terribile propensione a essere povere - il che è un argomento molto forte in favore del Matrimonio, ma non ho bisogno di dilungarmi con te su argomenti del genere, Tesoro mio, l'inclinazione non ti manca. - Be', ti dirò, come ho già detto spesso, Non andare di fretta; abbi fiducia, l'Uomo giusto alla fine arriverà; nel corso dei prossimi due o tre anni, incontrerai qualcuno più unanimemente ineccepibile di chiunque tu abbia già conosciuto, che ti amerà con un ardore che Lui non ha mai avuto, e che ti affascinerà in modo così totale, da farti sembrare di non aver mai veramente amato prima. - E allora, non avendo cominciato a fare la Madre troppo presto, sarai ancora giovane nel Fisico, nel morale, nell'aspetto e nelle fattezze, mentre Mrs William Hammond si starà invecchiando a forza di parti e allattamento.

20 maggio 2011

Io e il mio "avatar"....

Magari qualcuno di voi si è chiesto che cosa o meglio chi rappresenti il mio avatar...


Ebbene, oggi soddisferò la vostra curiosità.

Juliette Récamier, nata a Lione il 3 dicembre 1777, fu una famosa salottiera francese nell'epoca del Direttorio e del Primo Impero.
La famiglia di Juliette apparteneva alla borghesia di Lione: suo padre, Jean Bernard, era un notabile reale. Nominato direttore delle finanze, si trasferì a Parigi con la famiglia nel 1786. Fu destituito dalla sua carica dal Consolato col sospetto di connivenza con i realisti. La madre di Juliette invece, ereditiera dalla ricca dote, era una donna mondana e intelligente.

Nel 1793, in pieno Terrore, Juliette fu data in sposa a un amico dei genitori, Jacques Récamier, ricco banchiere di Parigi, più grande di lei di oltre trent'anni. Juliette e il marito ebbero una relazione affettuosa e platonica: probabilmente Juliette, come avrebbe scoperto più tardi, era la figlia naturale di Jacques, che la sposò per renderla legittima erede dei suoi beni.

Il salotto di Madame Récamier divenne presto il luogo di ritrovo di una società d'élite, ma non mancò di coinvolgere le alte sfere del potere. La straordinaria bellezza e lo charme di Juliette le guadagnarono una gran folla di ammiratori. La raffinata dama fu tra le prime ad adottare il "gusto alla greca" nel vestiario - semplicissimi abiti di mussola semitrasparente - e giocò un ruolo non indifferente nella diffusione del gusto per l'antichità, poi conosciuto come Stile impero.
Amica di Madame de Staël e poi, sotto l'Impero, di Chateaubriand, fu una figura chiave nell'opposizione al regime di Napoleone Bonaparte, grazie al suo salotto culturale, che fu un centro politico e intellettuale. A conseguenza delle sue posizioni, finì per essere esiliata da Parigi. Dopo aver soggiornato dal settembre 1811 al giugno 1812 a Châlons-en-Champagne e poi a Lione, dove strinse amicizia con Camille Jordan e Pierre-Simon Ballanche, visitò l'Italia e non poté tornare in Francia fino alla caduta dell'Impero. Fu durante questo periodo che conobbe ed ebbe una relazione sentimentale con Benjamin Constant.

Provata da numerose difficoltà, si trasferì di nuovo a Parigi nel 1819 all'Abbaye-aux-Bois, presso la baronessa di Bourgoing, sua amica. Nonostante cercasse di fuggire dalla vita mondana, il suo rifugio finì per essere frequentato da tutte le celebrità dell'epoca. Chateaubriand, uno dei più assidui frequentatori, restò fino alla morte suo grande amico intimo. Juliette morì di colera all'età di settantuno anni, l'11 maggio del 1849, e fu sepolta nel cimitero di Montmartre.

Il bellissimo ritratto di Gerard...

e quello di David.




19 maggio 2011

Visti al cinema

Dunque dunque ultimamente ho visto un pò di film che mi incuriosivano e la cui uscita aspettavo da tempo.... Imitando lo stile - Anobii, vediamo di dare un pò di giudizi! :-)

Ecco i primi due:

Beastly, di Daniel Barnz con Vanessa Hudgens e Alex Pettyfer

IL FILM
Il diciassettenne Kyle (Alex Pettyfer) è il principe bello, viziato, superficiale e incredibilmente popolare del suo liceo. Sicuro e pieno di sé, Kyle scioccamente sceglie come bersaglio delle sue umiliazioni Kendra (Mary-Kate Olsen), una compagna di classe che si veste dark e che si vocifera sia una strega. Kendra, per nulla turbata dal comportamento crudele di Kyle, decide di dargli una lezione: lo trasforma in un orribile mostro, il suo aspetto esteriore rispecchierà esattamente il suo modo di essere. Kyle ha un anno per trovare una ragazza che guardi oltre e che s'innamori di lui; se no ci riuscirà rimarrà per sempre "bestia". La sua milgiore chance per dimostrare che l'amore va sempre al di là delle apparenze potrebbe essere Lindy (Vanessa Hudgens), una compagna di classe a cui Kyle non ha mai prestato attenzione.



Devo dire film gradevolissimo: si tratta della trasposizione cinematografica del libro di Alex Flinn uscito qui da noi l'anno scorso e che, come ormai tutti saprete, rilegge in chiave moderna la favola de La bella e la bestia.
Il film segue abbastanza fedelmente la trama del libro, con qualche aggiustatina... eppure, se il libro non mi aveva preso molto (l'ho trovato un pò troppo YOUNG adult!!!) la versione cinematografica non mi è per niente dispiaciuta.
Certo si tratta di storia leggerissima, ma fantastica per passare un paio d'ore di svago e tornare un pò bambine.
Fantastica Mary-Kate Olsen  nel ruolo della strega; così come mi è piaciuta la scelta dei due attori, lei è un volto nuovo, fresco, da ragazza della porta accanto, lui ... beh... di certo bello lo è!!! ....eppure mi ha emozionato anche di più nella verione pseudo-mostro.
Forse non scatta del tutto l'alchimia tra i due.... però è davvero un film dolcissimo. Promosso!




Cappuccetto Rosso Sangue, di Catherine Hardwicke


IL  FILM
Valerie è una bella ragazza tormentata da una scelta d'amore. E' innamorata di Peter, un vero e proprio outsider, ma i suoi genitori hanno già organizzato un matrimonio di interesse con il benestante Henry. Non volendo perdersi, Valerie e Peter hanno deciso di scappare via insieme ma all'improvviso la sorella maggiore di Valerie viene uccisa dal lupo mannaro che vaga per la foresta intorno alla cittadina. Da anni, infatti, la gente del posto mantiene una difficile alleanza con la bestia, offrendogli in pasto un sacrificio animale ad ogni luna piena. Ma sotto una grande luna rossa, il lupo mannaro ha deciso di fare un passo avanti e sacrificare una vita umana.


Restiamo sul filone favole in versione moderna, con questa rivisitazione dell'arci-nota favola di Cappuccetto Rosso. Questa volta però il risultato è un pò diverso... certo, già con questo titolo non è che ci fosse gran che da stare allegri...
Per fortuna questa volta non sono caduta nel tranello del libro uscito giusto un mese fa o giù di li, funzionale solo al lancio del film e che i più hanno giudicato negativamente, quindi non farò il confronto con la versione cartacea.
Certo è che il film non è proprio un gran che: il lupo che nella favola mangia la nonnina qui diventa un mannaro che per tutto il tempo tormenta la nostra Valerie (alias Cappuccetto Rosso). Tutto il film è costruito quindi sul dilemma: chi sarà costui? Peter, il ragazzo turbolento che Cappuccetto ama da sempre? Henry, il promesso sposo gentile e carino che però lei non vuole? La nonnina, che certo un pò inquietante lo è???
A completare il tutto l'arrivo di Padre Solomon, cacciatore di lupi mannari, quasi più cattivo della bestia che dovrebbe cacciare. La storia si svolge in un inquietante villaggio sperduto nel bosco, in un'atmosfera piuttosto cupa (eh sì, si vede lo zampino della Hardwicke!!).
Tutto si regge solo ed esclusivamente sulla suspance che genera il fatto di non sapere chi sia il mannaro... ma francamente non mi ha convinto molto, l'ho trovato un pò piatto e monotono. Come non mi ha convinto la scelta di Amanda Seyfried nei panni di Cappuccetto Rosso (va beh la chiave moderna, ma questa tutto è tranne che una bambina innocente!!)
Vogliamo parlare della colonna sonora?? No, meglio di no....
Insomma, come avete capito, non lo boccio in tronco, ma non lo riguarderei una seconda volta!

                                
                               E voi li avete visti? Cosa ne pensate?


18 maggio 2011

Un consiglio di lettura

Ciao a tutte/i!!
Come state?
Ultimamente sono stata decisamente assente, lo so.... un pò di progetti da portare a termine mi hanno portato via il tempo per il mio blog. :-)
Ho pensato di dedicare il mio primo post dopo la mia latitanza a un consiglio di lettura.
In questo peiodo infatti ho letto due libri che si sono rivelati una piacevolissinma sorpresa. Il primo l'ho preso praticamente affidandomi al caso perchè curiosando qua e là in rete non avevo trovato molti commenti e allora... beh mi sono lasciata catturare dalla copertina.
Sto parlando di Arianna prigioniera dell'abbazia e Arianna sfida il destino, entrambi di Rosa Alberoni.


Arianna prigioniera dell'abbazia

IL LIBRO
Una vacanza su un’isola del Mediterraneo, l’incontro con due personaggi affascinanti (un capitano di vascello e una veggente misteriosa), cinque notti per raccontare una storia: Rachele apprende così la vicenda della bellissima Arianna, orfana vissuta sull’isola nel Settecento. Trovata in fasce dai monaci dell’abbazia, la fanciulla cresce protetta dal mondo finché non incontra il figlio della marchesa Rossomanni. L’amore che si accende tra i due giovani innesca ostacoli e intrighi, che strapperanno Arianna alla serenità dell’abbazia per gettarla nella lotta di un’Europa tardo settecentesca in pieno fermento rivoluzionario. Saga famigliare indimenticabile, densa di accadimenti e di emozioni, il romanzo di Rosa Alberoni regala al lettore una storia di grande fascino, che è anche il potente affresco storico e psicologico di un’epoca tormentata dallo scontro fra antico e moderno, i cui echi giungono fino a noi.



Arianna sfida il destino

IL LIBRO
La giornalista Rachele Vidal vive una straordinaria avventura: ripercorre la vita di una donna dell'Ottocento, Arianna, attraverso i racconti del misterioso capitano di un antico vascello e della veggente Virgilia, incontrati fra l'acropoli grecoromana e l'antichissima Abbazia di un arcipelago del Mediterraneo. Perché è stata scelta proprio lei come depositaria di quella storia? Che cosa la lega a quegli eventi? Rachele non sa spiegarselo, eppure è irresistibilmente attratta dal destino di quella ex popolana, divenuta moglie del conte Venosa, che quasi due secoli prima si è intrecciato a quello del marchese Mario Rossomanni, come guidato da una forza superiore. Sono passati anni dall'incontro dei due amanti alla Scala. Mario, dopo la sconfitta inflitta da Napoleone all'esercito borbonico, segue la corte e la moglie a Palermo. È frastornato, sopraffatto dal senso di colpa per aver abbandonato la sua gente, e il suo pensiero corre di continuo ad Arianna, che non ha mai dimenticato. Un giorno incontra il cardinale Ruffo e con lui inizia la riconquista del napoletano. Ma intanto conosce Eleonora... Anche Arianna a Milano viene investita dalla furia della guerra: i francesi sono alle porte e i seguaci dei giacobini ne approfittano per seminare lutti e saccheggi nella città, ormai in ginocchio. Costretta a lasciare la sua casa e a rifugiarsi sul Lago di Varese, Arianna patisce fame e umiliazioni, ma non si arrende e sfida il proprio destino...


Come vi ho detto ho letto il primo libro praticamente per caso... e si è rivelata una scelta azzecatissima.
Il romanzo si svolge in due epoche diverse: Rachele, giornalista in vacanza alle Tremiti si imbatte nell'affascinante storia di una ragazza vissuta nel Settecento. La protagonista di questa storia è Arianna, giovane e ingenua ragazza cresciuta in mezzo alla natura incotaminata di quelle isole, che un giorno incontra e si innamora di Mario Rossomanni, figlio della marchesa.
Il suo amore è ricambiato, ma numerosi sono gli ostacoli che i due dovranno affrontare, forse troppo numerosi...  infatti le loro vite sembrano destinate a separarsi definitivmente.
Ma non lasciatevi scoraggiare.... la storia non finisce qui. Nel secondo libro (che mi è piaciuto anche più del primo!) Arianna e Mario vivranno mille avventure in un'Italia coinvolta nelle imprese napoleoniche; avventure che porteranno Arianna (che a tratti ricorda Rossella in Via col Vento) a diventare una donna forte e indipendente, mentre Mario diventerà un condottiero rispettato e amato.
Non aggiungo altro per non togliere niente al finale!!
Due libri che ho divorato e che mi sento di consigliare a tutte le amanti dei romanzi storici come me.
C'è amore, avventura, un pizzico di mistero e.. considerazioni sulla vita. Una storia che parla di seconde occasioni, di riscatto, di fede, di speranza e di crescita... di sentimenti, quelli veri, di amori che non finiscono e che - come direbbe Venditti - "fanno dei giri immensi e poi ritornano".

(Nonostante il secondo libro sembri sostanzialmente portare a termine le vicende dei nostri due protagonisti è previsto un terzo volume a concludere la trilogia.)





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