31 dicembre 2011

Buon Anno



A chi mi segue con affetto...
 a chi condivide con me questo mondo un pò vecchio stile... 
a chi fa un salto a trovarmi di tanto in tanto... 
a chi è capitato qui solo per caso... 
auguro un 2012 ricco di serenità e soddisfazioni, buone letture e un pò di... old fashioned charm!
                                                                                    
                                                                                      Un abbraccio, 
                                                                                  Estel



Ti auguro libertà dai condizionamenti

gioia profonda per le tue conquiste

spazi liberi dove immaginare, conoscere, sperare 

e sogni, sogni a non finire!
                                                             {Stephen Littleword}

23 dicembre 2011

Auguri!!




21 dicembre 2011

Effie Gray. Scandalo in età vittoriana.

J.E. Millais è uno dei pittori che preferisco; questa volta voglio però raccontarvi la storia della moglie del pittore inglese.



Effie, ovvero Euphemia “Effie” Gray, fu compagna infelice del poeta e scrittore inglese John Ruskin


L'eclettico Ruskin si invaghì di lei quando aveva solo 12 anni e da allora iniziò a corteggiarla; circa 5 anni più divennero marito e moglie.
Il loro matrimonio durò sei anni e non fu mai consumato, pare a causa dei loro diversi temperamenti, lei civettuola si sentiva oppressa dalla personalità dogmatica del marito. Ma convenzioni sociali e pruderie non permettevano nemmeno che si cercasse di uscire da una situazione impossibile come questa. 
La donna tuttavia trovò la forza di opporsi a tali convenzioni e accusò l'artista d' impotenza. Ruskin, di contro, dimostrò in aula che le affermazioni non erano affatto vere, e che non aveva mai voluto "amare" la moglie...nonostante la sua bellezza, perchè disgustato dal suo corpo, o addirittura che Effie sarebbe stata mentalmente instabile e lui quindi, non avesse consumato il matrimonio per paura di avere dei figli menomati.
Effie scrisse a suo padre:

"Egli lamentava vari motivi, l'odio ai bambini, motivi religiosi, un desiderio di preservare la mia bellezza, e infine l'anno scorso mi raccontò la sua vera ragione ... che lui aveva immaginato donne molto diverse da ciò che che io ero, e che la ragione per cui non mi ha fatto sua moglie era perché era disgustato dalla mia persona "

Autoritratto di John Ruskin

John Ruskin
Ruskin confermo poi tutto questo nella dichiarazione al suo avvocato durante il procedimento di annullamento.
Pare che Ruskin avesse in realtà una difficoltà patologica a rapportarsi con donne adulte: aveva accettato il fidanzamento quando Effie era dodicenne, ma all'epoca delle nozze, pur essendo appena diciassettenne, non era più di suo gusto. Le sue dichiarazioni processuali sono spaventose, in questo senso. Come spaventoso è constatare che in età matura egli si fosse di nuovo invaghito di una ragazzina, Rose La Touche, conosciuta all'età di 9 anni.

Rose ritratta proprio da Ruskin
Quando poi Ruskin si fidanzò con Rose i genitori della ragazza le scrissero per chiederle del matrimonio, Effie rispose descrivendo Ruskin come un marito oppressivo. Il fidanzamento fu perciò rotto.

John Everett Millais, di W.H. Hunt

John Everett Millais

16 dicembre 2011

Happy Birthday Jane



Oggi si parla molto di te. Eh sì! Beh, quando non se ne parla in realtà??!!
Come scrivevi tu: “You deserve a longer letter than this; but it is my unhappy fate seldom to treat people so well as they deserve.” 

In fondo so che con te è inutile usare tante parole, noi ci conosciamo da un pò... sai benissimo quanto ti adoro e quanto ti devo. Sai come mi piace stare nei tuoi libri, nel tuo mondo.
Nel giorno del tuo 236° compleanno (beh so che non ti poni questi problemi, ma tranquilla non li dimostri affatto!!) ti voglio ringraziare per i tuoi romanzi, per le tue indimenticabili frasi e per avermi fatto scoprire quali emozioni può regalare un buon libro!
Happy Birthday Miss Austen!

14 dicembre 2011

Eroine del Risorgimento. Elisa Barozzi Beltrami

Ritratto di Elisa Barozzi (Piccio)


Elisa BAROZZI BELTRAMI nasce a Venezia nel 1818. Di nobile famiglia veneziana, era, in Cremona, nuora del valente litografo Giovanni Beltrami e madre del celebre matematico Eugenio. Dotata di grande ingegno, di vasta cultura e di nobile coraggio, non tenne mai nacosti i suoi sentimenti patriottici, affrontando, anzi  talvolta sfidando, i rigori della polizia. 
Nella memorabile giornata del 19 marzo 1848 fu l'eroina della sollevazione cremonese, e nei giorni seguenti fu l'eccitatrice del popolo, l'antesignana e la ricercata consigliera in ogni pubblica manifestazione. Armata come gli altri cittadini fece sempre parte delle pattuglie, e non certo nelle retrovie. Nei momenti di diffìcoltà e di timore fu dovunque invocata, perchè bastava la sua presenza per rincuorare il popolo. Quando il 9 aprile 1848, una schiera ili valorosi concittadini, sotto il comando di Gaetano Tibaldi, partì per la prima spedizione del Trentino, Elisa accantonando gli affetti familiari e sacrificandosi per l'amore di patria, si staccò dal marito e dal bimbo adorati, per partecipare alla missione. Durante questa campagna non badò nè ai disagi, nè alle fatiche delle lunghe marce e nemmeno ai pericoli della guerra; anzi, queste fatiche e questi pericoli sembravano accendere in lei la determinazione necessaria per combattere in nome della causa italiana. Proprio come riconoscimento per tanto coraggio i commilitoni la nominarono porta bandiera.
Ritornò incolume da questa spedizione, quasi costretta ad abbandonare il campo di battaglia dai suoi superiori. 
La Beltrami apparteneva ad una famiglia di artisti, questo la spinse ad avvicinarsi alla letteratura e alla poesia, anche se amava soprattutto la musica e compose diversi brani, parecchi dei quali ispirati dal patriottismo. Morì a Venezia il 12 gennaio 1909.
Il marito di Elisa, Giovanni Beltrami.

Il figlio di Elisa Beltrami, Eugenio.
Fu un insigne accademico e senatore.
Elisa Beltrami Barozzi combatté eroicamente durante le giornate di Venezia (marzo del 1848), partecipando a ogni azione.

I fatti narrati di seguito si riferiscono alla Prima Guerra d'Indipendenza italiana, in particolare ai fatti di Stenico.

[L'invasione del Trentino del 1848 fu una operazione militare della prima guerra di indipendenza italiana condotta dai Corpi Volontari Lombardi del generale Michele Allemandi che consistette nel fallito tentativo di forzare le difese austriache in Trentino e di aprirsi la strada verso Trento per bloccare i rifornimenti austriaci alle fortezze del Quadrilatero che giungevano lungo la Valle dell'Adige. Iniziata il 5 aprile si concluse il giorno 27 con il ritiro sulle posizioni di partenza. 

7 aprile, il battaglione del colonnello Beretta, con due pezzi di artiglieria, si unisce a Tione alla 2ª Colonna Arcioni mentre Stenico viene abbandonato a causa del sopraggiungere di un forte reparto austriaco. Nei pressi di Arco di Trento, in località Varone, i volontari bresciani delle compagnie bresciane di Nicola Sedaboni e Malosso vengono respinte dagli austriaci della guarnigione di Riva del Garda. Ordine del generale Allemandi, visto il mancato apporto dell’esercito piemontese, a tutti i Corpi Volontari Lombardi di ritirasi dal Trentino e acquartierarsi a Bergamo e Brescia per procedere alla riorganizzazione dei vari reparti.

Catturati il 15 aprile 1848 a Santa Massenza dagli austriaci del maggiore Burlo della Brigata del colonnello Friedrich Zobel furono portati al castello del Buonconsiglio a Trento e fucilati sommariamente all’alba del giorno successivo, alle ore 4.00, nella fossa della Cervara. Gli austriaci difatti consideravano i volontari alla stregua dei banditi o ribelli e non degli appartenenti ad un esercito regolare come poteva esserlo quello piemontese, quindi chi cadeva loro prigioniero subiva la condanna a morte.]


Una della composizioni di Elisa;
anche qui traspare tutto il suo patriottismo.

Nel frattempo, a Stenico era giunta anche la colonna dei Cremonesi, comandata dal maggiore Gaetano Tibaldi che, partito da Cremona il 9 aprile, con grande tripudio di popolo, aveva seguito lo stesso cammino percorso dai comandanti che l'avevano preceduto, Brescia-Valsabbia-Valle del Chiese-Giudicarie Interiori ed Esteriori, con l'unico vantaggio di farsi annunciare da un'impavida portabandiera a cavallo: l'eroina Elisabetta Barozzi Beltrami, un vero mito per i cremonesi e per i volontari che la sostenevano. Per farsi un'idea di chi fosse, basti leggere che cosa scrive di lei lo scrittore cremonese Alfonso MandeIli, quando ancora la Barozzi girava per la citta di Cremona: "L'apparizione di Elisa Beltrami ne' più difficili momenti era desiderata, invocata, voluta dal popolo. La sua sciarpa bianca e rossa e il suo cappello piumato si consideravano di buon augurio: erano il raggio di sole che rompe la nebbia fitta, uggiosa. E il popolo correva... per acclamarla, per attenderla... per seguirla dov'essa credeva utile rivolgere i suoi passi. Vogliamo la Beltrami! Evviva la Beltrami! Evviva l'Italia! Evviva Pio IX! Evviva Carlo Alberto! Morte all'Austria!"  Anche a Tione, dove la colonna Tibaldi sosterà per qualche giorno, la porta-bandiera della colonna non passerà inosservata, ci dice lo storico Livio Marchetti riferendo la gioiosa curiosità di quei montanari mentre vanno canticchiando una strofetta in suo onore: "la dormiva sul paione/con fucile e baionetta/colle orecchie attente attente/al comando militar" . E quando finalmente i cremonesi arriveranno a Stenico, "la cittadinanza accoglierà con vero entusiasmo i liberatori" , manifestando apertamente uno spirito di netta contrarietà all'Austria, come era gia avvenuto per Condino, Roncone, Tione, Ragoli, Arco e la stessa città di Trento. 

Elisa Barozzi Beltrami ritratta come porta bandiera
della colonna cremonese "Tibaldi".

5 dicembre 2011

Scoperto un nuovo ritratto di Jane Austen?


Paula Byrne, scrittrice inglese, non che esperta di Jane Austen di fama internazionale, ha ricevuto il quadro di donna dal marito, il quale, secondo la stampa britannica (che riporta anche la foto), lo avrebbe comprato all'asta.
Byrne ha subito notato il "naso Austen", lungo e dritto, visto in precedenti immagini della scrittrice (morta nel 1817 a 41 anni) e anche in quello di alcuni suoi familiari e ha quindi ingaggiato una squadra di esperti, insieme alla Bbc, per dimostrare che si tratta della celebre romanziera. Del caso, che è scoppiato a ridosso della pubblicazione del nuovo libro della Byrne, una biografia proprio sulla Austen ("The Real Jane Austen") prevista per il 2013, si occuperà un nuovo documentario della BBC2, dal titolo: "Jane Austen: the unseen portrait?", in onda il 26 dicembre.
Le uniche immagini conosciute della scrittrice di "Ragione e Sentimento" (1811) e "Emma" (1815) sono uno schizzo della sorella di Austen, Cassandra, e un ritratto idealizzato usato come illustrazione della copertina delle memorie scritte dal nipote nel 1870. 


Ritratti che mostrano, secondo alcuni, una donna un pò frivola e leziosa, apparentemente in contrasto con l' immagine esuberante e ferocemente intelligente suggerita da suoi libri.
Ora però questo nuovo ritratto, se fosse autentico, potrebbe rivelare una nuova immagine dell' autrice, un'immagine che per la prima volta mostrerebbe il suo vero carattere: la donna professionista all'apice del suo "potere creativo", la donna indipendente e sagace, che non soffriva gli sciocchi. Un ritratto a matita su pergamena che rappresenterebbe la scrittrice presumibilmente all'età di 38-39 anni e che riporta sul retro le parole "Miss Jane Austin". Rimarrebbe un mistero il motivo per cui il quadro, realizzato intorno al 1815, non sarebbe mai stato autenticato prima. 
A quanto pare apparteneva ad un collezionista che lo avrebbe venduto proprio perchè un esperto su Jane Austen avrebbe negato la sua autenticità. La Byrne e il marito non sono tuttavia dello stesso parere e  il quadro è stato quindi sottoposto al giudizio di storici dell'arte, esperti di costume e analisti forensi e 2 su 3 propenderebbero a considerarlo un ritratto autentico della famosa scrittrice.
Paula Byrne, che ha già al suo attivo altri libri su Jane Austen, ha rivelato di aver avuto un sussulto vedendo il ritratto."La mia reazione immediata è stata: Mio Dio, è Jane Austen!. Questo è proprio il suo naso ", ha detto. "Sono assolutamente sicura, questa è lei."


Una scoperta sensazionale, ammesso che venga dimostrata la sua fondatezza. Seguirò gli sviluppi.
Voi che ne pensate??
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