6 luglio 2010

Recensione: LA CHIAVE DEL TEMPO di Anne Fortier

Siena, oggi.

Alla morte di zia Rose, Julie Jacobs riceve in eredità una piccola chiave e una lettera: "Vai a Siena. Questa è la chiave di una cassetta di sicurezza. Tua madre l'aveva in tasca quando è morta". Julie lascia gli Stati Uniti e parte per l'Italia, seguendo l'enigmatico filo che la zia le ha consegnato con quelle parole. Quando apre la cassetta di sicurezza, però, il mistero non si dipana affatto: quello che trova è un vecchio cofanetto consunto, al cui interno la madre ha nascosto un taccuino pieno di disegni, un albero genealogico, una logora copia della tragedia di Shakespeare Romeo e Giulietta, un crocefisso d'argento e alcuni testi antichi che riportano la cronaca di una vicenda realmente accaduta a Siena sette secoli prima. Quella di un certo Romeo Marescotti e di una Giulietta Tolomei.

Siena, 1340. Un vecchio biroccio si avvicina alle porte della città. Trasporta un carico prezioso: il corpo - apparentemente senza vita, in realtà solo addormentato - di Giulietta, ultima superstite della famiglia Tolomei, quasi annientata dalla furia degli acerrimi nemici, i Salimbeni. All'improvviso un manipolo di briganti sbarra la strada al carro, ed è soltanto il provvidenziale intervento del coraggioso Romeo Marescotti a far sì che la missione di portare in salvo la ragazza vada a buon fine. Come unica ricompensa il giovane chiede di poter ammirare il volto di colei che ha soccorso e, davanti alla bellezza angelica di Giulietta, il suo cuore indomito deve arrendersi. Quando, di lì a poco, la fanciulla verrà promessa allo spietato messer Salimbeni per sanare l'annosa faida, Romeo ingaggerà una battaglia disperata per salvare la sua amata.


RECENSIONE:

"AMORE NON MUTA IN POCHE ORE O SETTIMANE, MA IMPAVIDO RESISTE AL GIORNO ESTREMO DEL GIUDIZIO." W.Shakespeare


Ho aspettato di leggere questo libro con impazienza...e forse con un pò troppe aspettative, che fanno si che spesso, alla fine, non si rimanga del tutto soddisfatti.

Un romanzo che mescola diverse storie: riviviamo il dramma di Romeo e Giulietta e conosciamo i loro discendenti, Romeo Marescotti e Giulietta Tolomei, anch'essi alle prese con un amore turbolento. Forse non ho letto il tutto con particolare attenzione, ma confesso che a un certo punto mi sono persa nei vari alberi genealogici delle famiglie!!

L'idea rimane originale, lo sviluppo non mi ha convinta più di tanto...forse c'è qualche banalità di troppo, come la "sorella cattiva" che ovviamente si redime e diventa buonissima. Sarà poi che ho perso il romanticismo per strada...ma l'idea che proprio i discendenti di Romeo e Giulietta si ri-incontrino 600 anni dopo, si  innamorino e siano al centro di una specie di complotto perchè compiano una sorta di rito riparatore, mi è sembrata un pò forzata.
Comunque, questo è il punto: non si tratta solamente di una storia d'amore; c'è anche un mistero da svelare legato ad alcuni manoscritti, ad un crocifisso e ad un'antica maledizione. Non vi mancheranno perciò i colpi di scena...

Belle le ambientazioni, che ci fanno scoprire la città di Siena. Si, perchè questo viaggio nel mito di Romeo e Giulietta risale fino alla versione del Bardo che ambienta la vicenda proprio nella città del palio.

Un pò di leggenda, un pò di storia, un pò di romanzo, un pò di giallo...ho letto per lo più recensioni entusiaste su questo romanzo, per me rimane una lettura piacevole, forse un pò troppo tirata per le lunghe.

VOTO: 3 stelline
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Ecco un intervista ad A. Fortier nella quale parla dei suoi progetti futuri (un seguito per "La chiave del tempo"?) e del possibile progetto di una trasposizione cinematografica.

L'intervista di SienaFree.it alla scrittrice Anne Fortier, autrice di ''La chiave del tempo''

Il suo è un romanzo profondamente legato a Siena, città alla quale è molto legata. Come nasce l'idea del libro?

Per varie ragioni non avrei mai potuto scrivere il libro senza mia madre (Birgit Malling Eriksen ndr): è stata lei a 'scoprire' Siena, dove ha vissuto per lungo tempo, seguendo le orme dell’illustre poeta e autore danese Johannes Jorgensen (in italiano Giovanni Joergensen), che appunto visse all'Hotel Chiusarelli mentre scriveva la sua biografia su Santa Caterina da Siena. A mia madre piacevano molto sia Siena che il Chiusarelli, per questo mi invitò a visitare Siena nella primavera del 2005. Mi sono subito innamorata di questa meravigliosa città, perciò ho deciso di scrivere un romanzo ambientato in questa città, ma quale storia? Per caso mia madre lesse in un libro che la prima versione di “Romeo e Giulietta” era ambientata a Siena. “Bingo! - pensai - Ecco la mia storia!”.



Da dove ha tratto ispirazione per scrivere le vicende narrate? Si è documentata molto per dare veridicità alla vicenda?

Sfortunatamente ero molto impegnata con il mio lavoro negli Stati Uniti e non avevo il tempo per andare a Siena per la documentazione storica necessaria: è stata mia madre, che si trovava spesso a Siena per condurre delle ricerche su Giovanni Joergensen e su Santa Caterina, ad aiutarmi, trovando molti libri e antichi testi presso l’Archivio e la Biblioteca Comunale. Ha parlato anche con molti senesi, facendo centinaia di foto per me, soprattutto di Santa Maria della Scala e del Museo della Civetta. E quando eravamo insiema a Siena andavamo in giro, scoprendo angoli meravigliosi, emozionandoci e divertendoci. Ho condotto molte ricerche, trovando interessanti e inediti studi sulla storia del Palio medievale, e ho cercato la letteratura che si nasconde dietro la storia di “Giulietta e Romeo” scritta da William Shakespeare.

Nel suo romanzo Siena è raffigurata anche durante il periodo del Palio: c'è una contrada alla quale è particolarmente legata?

La mia contrada preferita... beh, non essendo senese, penso che non posso permettermi di avere una “contrada preferita”. Però direi che sono piena di gratitudine verso la Contrada dell’Aquila, e particolarmente verso l’avvocato Alessio Piscini che mi ha mostrato il museo e poi attraverso le e-mail ha risposto una miriade di domande.

Anne Fortier e la letteratura: vorremo conoscere meglio il suo lavoro e scoprire qualcosa sui suoi progetti letterari futuri“La chiave del tempo” non è il mio primo libro: in realtà ho già scrito un libro in danese, uscito in Danimarca nel 2005 e pubblicato anche in Germania, una romanzo incentrato sulla religione e la scienza, in cui scherzo un pò sul filone sensazionalistico reso famoso da Dan Brown. Riguardo a ciò che scriverò adesso, spero di poter scrivere il seguito de “La chiave del tempo”, ma questo dipenderà soltanto dal successo editoriale del romanzo (il libro è uscito in Italia il 13 aprile, ndr). Nel frattempo sto scrivendo un altro libro, anche questo è incentrato su una caccia al tesoro, ma stavolta ambientato in diversi paesi. Ma è tutto quello che posso dirvi, il resto è ovviamente top secret!

Oltre a scrivere lei ha lavorato anche per il cinema: è stato per questo motivo che si è trasferita in America?

E' vero, io sono danese, ma ho vissuto parecchi anni negli Stati Uniti, dove ho prodotto un film documentario dal titolo “Fuoco e Ghiaccio: La Guerra Invernale tra Finlandia e Russia”, premiato con un Emmy. Ma adesso sono una scrittrice a tempo pieno e non ho nostalgia del cinema. È una vita troppo affanosa. Preferisco essere a casa, scrivendo, vicino a mio marito e alla nostra figlioletta, nata in febbraio (il giorno di San Valentino..., ndr).

Ho letto che un major americana, la Universal Pictures è interessata a trasferire sul grande schermo la vicenda narrata dal libro: ci può anticipare qualcosa?

Sì, è vero, ci sono delle persone in Hollywood interessate a far diventare “La chiave del tempo” un film. L’anno scorso ho incontrato la produttrice (Cathy Konrad, ndr) e abbiamo discusso sugli attori protagonisti: io le confidai che mi immaginavo Scarlet Johansson e Raoul Bova per i due ruoli principali, ma la produttrice e il regista (James Mangold, marito della Konrad, ndr) preferivano a Scarlet Anne Hathaway e non conoscevano Raoul Bova. Ho spiegato loro chi era Bova e che, mentre scrivevo il libro, avevo immaginato proprio lui per la parte. Dissi anche che avrei visto adatta per il ruolo di Eva Maria Salimbeni la grande Sofia Loren e che Andy Garcia sarebbe stato perfetto come Umberto. Per quanto riguarda la storia “originale” di Romeo e Giulietta del 1340 dissi che avrei fatto di tutto affinchè sia girata in italiano con attori italiani. Vedremo che cosa succederà, Hollywood è Hollywood....

Quele regista vorrebbe per il film?

Se Anthony Minghella ('Il paziente inglese', 'Il talento di Mr. Ripley, 'Ritorno a Cold Mountain') fosse vivo, sarebbe il regista perfetto! In realtà c’è già un regista che sta lavorando al film: James Mangold ('Quel treno per Yuma', 'Quando l'amore brucia l'anima', 'Ragazze interrotte'), un artista molto competente e credo che dirigerà in maniera egregia il film. La produttrice m’ha confessato che la loro scena preferita del libro è quella in cui Romeo partecipa al Palio nel 1340: spero che cerchino di ricreare il Palio medievale nella maniera migliore.

Per concludere, ringraziandola per il tempo che ci ha voluto dedicare, la parola all’amore...

Credo che la ragione per la quale il libro è stato venduto in tutto il mondo sia - e su questo sono tutti d’accordo... - che l’amore è la cosa più importante che abbiamo. L’amore può farci smuovere le montagne, e dico questo per esperienza personale, ma credo che per capire questo bisogna aver vissuto abbastanza... Personalmente sono stata felice di incontrare un uomo meraviglioso e, anche se non è stato facile stare insieme, sono grata di ciò che la vita mi ha dato. Mio marito ed io sogniamo spesso di abitare in Toscana, e forse riusciremo un bel giorno a comprare una casa e trascorrere molti mesi ogni anno nel più bello paese del mondo!

(traduzione di Birgit Malling Eriksen)

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